La storia della struttura

IV-III sec. a.C

Il fortilizio, sorto su preesistenze preromane (IV-III sec. a.C) e ubicato lungo la strada che collegava Concordia all’importante snodo commerciale di Ad Silanos, è citato già nel 1208 in un elenco di beni feudali dei conti d’Arcano, marescalchi e confalonieri del patriarca d’Aquileia, fino al XV secolo denominati ‘de Tricano’ per i tre cani neri presenti nello stemma.
L’originaria casa-torre duecentesca (il cui piano terreno corrisponde all’attuale cucina ‘vecchia’) già nel Trecento venne ampliata diventando una dimora protetta da recinti murati, palizzate lignee e, a occidente, da un largo fossato, introdotta da un’ampia corte d’onore dotata di pozzo e di cisterna. Tra il 1498 e il 1518 il complesso fu ulteriormente ampliato da Giovanni Nicolò d’Arcano, che lo volle destinato al riposo e alla caccia. La domus magna tricanea – così fin dal XIV secolo viene denominato l’edificio signorile – è tuttora abitata dalla famiglia originaria che, dopo un periodo di abbandono, successivamente ad un restauro iniziato nei primi anni ’80, l’ha eletta a sua residenza principale: ottocento anni di storia le cui tracce sono spesso sopravvissute e permettono al visitatore un vero e proprio ‘tuffo’ a ritroso nel tempo.